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  • admin 10:49 il 6 September 2013 Permalink |
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    La storia di successo dell’orologio con la stella 150 anni di Junghans 

    Junghans_FunkSolaruhr_2011La storia di Junghans, iniziata nel 1861 nella Foresta Nera, è una delle storie di successo più turbolente e allo steso tempo affascinanti dell’orologeria tedesca.

    Junghans: l’orologio tedesco

    Da 150 anni, il marchio Junghans resta fedele alla Germania per una chiara vocazione. Coniato per la tradizione pluriennale, l’innovazione e il valore, il nome Junghans evoca da sempre immagini di qualità, affidabilità, passione e precisione. Nel corso della sua lunga storia, l’azienda di Schramberg è riuscita a plasmare la storia dell’orologeria con tecnologie all’avanguardia, e inoltre a mantenere la sua filosofia: combinare le idee orientate al futuro con l’aspirazione alla precisione. Le moderne strutture di business nazionali e internazionali permettono alla casa orologiera Junghans di avere in serbo prodotti innovativi “Made in Germany” anche in futuro e di proseguire la storia di successo unica nel suo genere degli orologi con la stella.

    Tradizione e modernità vanno mano nella mano

    L’azienda Junghans è stata fondata nel 1861 a Schramberg da Erhard Junghans e da suo cognato Jakob Zeller-Tobler. Un luogo ricco di tradizione che l’azienda ha mantenuto fino a oggi come sua sede. Si dall’inizio, il nome Junghans è stato sinonimo di precisione e ottima qualità di produzione. Se in un primo momento l’azienda era specializzata nella produzione di componenti per la fabbricazione di orologi, già nel 1866 gli orologiai della Junghans realizzarono i primi orologi. Con la registrazione del marchio Junghans ancora oggi conosciuto, la stella a 8 punte, nel 1890 iniziò per l’azienda il tempo dei brevetti e delle procedure che le hanno dato i massimi benefici nella qualità e nella produzione: Junghans divenne sinonimo di un orologio accessibile a tutti e che ha conosciuto una grande popolarità in tutto il mondo. Già nel 1903, Junghans dava lavoro a 3000 dipendenti, vendeva 3 milioni di orologi all’anno ed era la più grande fabbrica di orologi del mondo. Di grande importanza per la fabbricazione di orologi meccanici furono gli anni ’30. In questo periodo sono stati prodotti i primi modelli della leggendaria linea Meister che erano considerati gli orologi più raffinati della casa. Anche gli anni ’50 furono di particolare importanza nella sua storia pluriennale: in questo periodo, Junghans si affermò come la più grande produttrice di cronometri in Germania.

    Massima esigenza nella tecnologia e nel design

    A Junghans stava a cuore avere una cultura del design autonoma e propria così come il continuo progresso tecnologico. Ciò fu ulteriormente rafforzato con la progettazione e realizzazione dal 1956 degli orologi Junghans con il design di Max Bill. Dalla collaborazione nacque una leggendaria collezione di orologi che è diventata un classico di design. Nuovi accenti artistici furono fissati anche grazie a Mega 1, il primo orologio radiocontrollato lanciato in tutto il mondo nel 1990 e nato dalla collaborazione con Frog Design. Gli anni precedenti al lancio di questo modello furono entusiasmanti: l’azienda nel 1970 presentò il primo orologio da polso al quarzo prodotto in Germania, l'”Astro-Quartz”. Altre pietre miliari vennero lanciate nei determinanti anni ’90 con il primo orologio solare radiocontrollato nel 1993 e l’utilizzo di materiali high-tech come la ceramica, il primo orologio radiocontrollato multifrequenza nel 2004, ma anche con l’ampliamento della collezione meccanica. Junghans festeggia i suoi 150 anni ricchi di successi con tre modelli in edizione limitata e reinterpretazioni di serie storiche, come il cronometro Meister. Dotato di una spirale blu di Schramberg, mostra quanto per Junghans sia importante la struttura meccanica dell’orologio. La retrospettiva delle performance degli ultimi 150 anni stimola l’azienda a continuare a scrivere anche in futuro la storia di successo degli orologi con la stella.

     

     
  • admin 13:57 il 9 August 2013 Permalink |
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    La storia dell’orologio da polso 

    geschichte_automatikuhr-660x350Già i nostri antenati preistorici cercarono di farsi un’idea generale dello scorrere dell’anno con l’aiuto delle costellazioni e furono perlomeno in grado di valutare meglio le stagioni e le condizioni meteorologiche ad esse collegate. Con la progressiva civilizzazione, divenne sempre più importante un cronometraggio più accurato. Così si svilupparono tecniche sempre più sofisticate di calcolo del tempo. Tuttavia, possedere un orologio fu per lungo tempo un privilegio delle classi ricche, poiché la fabbricazione di orologi era costosa e di conseguenza i loro prezzi elevati. Solamente con l’industrializzazione, gli orologi divennero accessibili quasi a tutti. Ma partiamo da molto prima:

    Königin_Maria_Carolina_von_Neapel_klein

    l’orologio da polso è in realtà un’evoluzione di quello da tasca. Il passaggio verso l’orologio da polso non è avvenuta in un batter d’occhio, anzi gli orologi si sono sviluppati per motivi pratici sempre più in quelli da polso che noi oggi conosciamo. La storia degli orologi portatili inizia già nel XV secolo. In questo periodo essi venivano costruiti, tra gli altri, da Peter Henlein – tuttavia ancora in forma di orologi tascabili. Questi furono realtà grazie alla scoperta della molla, la quale permise di utilizzare la trazione e il bilanciere (ancora con pendolo rotante) nella misurazione del tempo in sostituzione del pendolo sospeso. Grazie a questa scoperta, si poté rimpicciolire gli orologi in un formato maneggevole. Abraham Louis Breguet fu colui che produsse nel 1812 il primo orologio da polso per Carolina, la regina di Napoli e sorella minore di Napoleone. Ciononostante, gli orologi da tasca continuarono a prevalere. L’orologio da polso riuscì a imporsi solamente nel periodo a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

    In questo periodo, divenne lentamente una moda tra le donne indossare al polso i piccoli orologi da tasca. Questa fu innanzitutto una moda “femminile”; gli uomini continuavano a utilizzare gli orologi da tasca attaccati a una catenella. Ciò si dimostrò tuttavia essere poco pratico per certi impieghi. Ad esempio per i piloti, i quali erano istruiti per una misurazione del tempo veloce e precisa nei loro aerei allora scarsamente equipaggiati di strumenti di bordo. Il pioniere brasiliano del volo Alberto Santos-Dumont si fece costruire dall’amico orologiaio parigino Louis Cartier un orologio che veniva indossato al polso. Per questo motivo, il Cartier Santos è considerato il primo orologio da polso maschile.

    Durante la Prima Guerra Mondiale, l’orologio da polso si affermò tra i militari e in seguito nella società civile, e dopo la guerra indossarlo divenne uno standard generale.

    Automatic_Watch-180x300Il primo orologio automatico (orologio da polso con rotore oscillante) è stato inventato da John Harwood nel 1923. In seguito, Rolex realizzò un orologio automatico con rotore di carica unilaterale e lo fece brevettare. Tutti i meccanismi che oggi troviamo nel moderno orologio automatico si basano su questo sistema.

    Gli anni ’50 e ’60 sono stati il periodo d’oro dell’orologio da polso meccanico. L’automatismo è stato ulteriormente sviluppato, il design degli orologi è diventato più fantasioso ed elaborato. L’orologio meccanico raggiunse il suo temporaneo apogeo.

    Solamente nel 1967 è stato presentato dal Centre Electronique Horloger in Svizzera il primo orologio da polso elettronico con miniatura al quarzo come elemento di misurazione del tempo. Negli anni successivi si sviluppò fino a sostituire l’orologio meccanico.

    First_Quartz_Wristwatch_CEH_1967

    Il declino (temporaneo) dell’orologio da polso meccanico è stato annunciato nel 1970 alla fiera degli orologi di Basilea: diverse aziende svizzere presentarono i primi orologi da polso al quarzo. Tuttavia, questa tecnica fu impiegata dalle aziende giapponesi (Citizen, Seiko e Casio) nella produzione di massa. Il tradizionale orologio meccanico non aveva alcuna chance rispetto al moderno orologio al quarzo quanto a precisione e costi. Il baricentro della produzione si spostò in Asia orientale. L’industria orologiera svizzera subì un declino quasi completo, scomparve del tutto quella tradizionale americana.

    Nel 1970 è stato realizzato da Peter Petroff il prototipo del primo orologio da polso digitale con display a LED. Questo fu poi rielaborato dalle aziende Hamilton Watch Company ed Electro-Data. Il display digitale era leggibile solo a comando per un paio di secondi a causa dell’alto consumo di energia.

    LED-Digitalur

    LED Digitalwatch built 1978 Source: german wikipedia, original upload 9. Nov 2004 by de:Benutzer:Flyout

    I primi orologi da polso digitali con display permanente a cristalli liquidi (LCD) entrarono nel mercato nel periodo compreso tra il 1973 e il 1975. I pionieri furono Gruen e Timex negli USA, Nepro e Mondaine in Svizzera e Seiko e Casio in Giappone.

     
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