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  • admin 13:16 il 21 October 2013 Permalink |
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    Quarzo o movimento automatico? 

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    Per cosa batte il vostro cuore?
    Per gli orologi al quarzo o per quelli automatici?

    Una breve guida.

    Costi d’acquisto

    Il più delle volte, gli orologi al quarzo costano meno di quelli automatici. I prezzi degli orologi al quarzo partono da circa 50 euro. Gli orologio automatici, al contrario, sono in media più cari, ma generalmente hanno dei meccanismi migliori rispetto a quelli al quarzo.

    Precisione

    Anche qui partiamo dalla media e rimane da constatare che gli orologi al quarzo hanno nella maggior parte dei casi una leggerissima variazione nella loro andatura. La cosa è ben diversa negli orologi automatici. Qui è molto importante come e dove vengono conservati. Non a caso non c’è il caricatore per gli orologi automatici.

    Durevolezza

    Per l’uso quotidiano, gli orologi al quarzo sono leggermente in vantaggio. Gli orologi automatici sono delle faccende delicate, in cui avviene senza problemi un lavoro dieci volte maggiore rispetto ai meccanismi al quarzo. Siccome gli orologi al quarzo sono digitali, quindi senza parti meccaniche, resistono relativamente senza alcun problema a ogni sorta di scossa. Per le loro controparti meccaniche, la cosa è un pochino più complicata.

    Uso quotidiano

    L’argomento è naturalmente soggettivo. Gli orologi al quarzo possono anche apparire eleganti, ma devono fare un passo indietro rispetto a quelli automatici in questo caso. Gli orologi automatici possono avere in serbo dei meccanismi affinati, meccanicamente complessi e impressionanti. Ai nostri occhi i veri vincitori.

    Funzionamento

    Le batterie a bottone negli orologi al quarzo durano in media due anni. I loro costo è contenuto: in media quattro euro. Gli orologi automatici fanno a meno delle batterie poiché si caricano mediante i movimenti del braccio.

    Costi di riparazione

    Anche qui gli orologi automatici sono in vantaggio. È vero che il costo delle loro riparazioni è più alto, ma ne vale la pena nella maggior parte dei casi. Negli orologi al quarzo, invece, i costi di riparazione spesso superano quelli d’acquisto.

    Ma come funziona il tutto?

    Gli orologi al quarzo utilizzano dei cristalli di quarzo artificiali al posto di un bilanciere meccanico. I cristalli vengono fatti oscillare dalla corrente (ecco il perché della batteria). Le oscillazioni vengono trasmesse al motore dell’orologio che fa muovere a ritmo le lancette. La precisione negli orologi al quarzo è in media di 0,02 secondi al mese.

    Gli orologi automatici funzionano a molla. Diversamente dagli orologi al quarzo, il ritmo non viene generato da un cristallo, bensì da un meccanismo complesso. La precisione di un orologio automatico dipende sempre dal meccanismo, ma è in media maggiore rispetto alla controparte in quarzo.

    Conclusione

    Come sempre: è tutta una questione di gusto. Gli orologi al quarzo sono più utilizzati. Gli orologi automatici sono invece degli oggetti di prestigio che incontrano sempre più ammiratori. Al contrario del mediocre orologio al quarzo, quello automatico è senz’altro adatto per un investimento.

    Photo credit:
    Orologio al quarzo: by © 2010 by Tomasz Sienicki [user: tsca, mail: tomasz.sienicki at gmail.com] (Photograph by Tomasz Sienicki (Own work)) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC-BY-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/3.0)], via Wikimedia Commons

     
  • admin 14:11 il 4 October 2013 Permalink |
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    Viaggio nel tempo intorno al mondo: sobrio design danese 

    Skagen è un marchio relativamente giovane rispetto agli altri produttori di orologi della nostra serie “Viaggio nel tempo intorno al mondo”. Gli orologi di Skagen esistono solo dal 1989. In quell’anno, infatti, la coppia di sposini danesi Charlotte e Henrik Jorst fondarono in condizioni temporanee una propria azienda negli USA. I loro orologi, che attraggono l’attenzione per il loro design classico e sobrio, furono presentati per la prima volta l’anno seguente a una fiera con il nome di “Skagen Denmark”. Nel 1995, il marchio raggiunse il successo definitivo. Dopo che un grande magazzino rinomato di New York ebbe ordinato gli orologi in design danese, il grado di popolarità del marchio aumentò rapidamente.

    Nel 1999, solo dieci anni dopo la fondazione dell’azienda, Skagen era tra le piccole imprese più in rapida crescita negli USA.

    Per farsi conoscere sul mercato europeo, fu aperta anche una filiale in Danimarca. Dal 2000, gli orologi Skagen sono venduti anche in Germania. Nello stesso anno, Skagen vince il prestigioso “Blue Chip Enterprise Award” della camera di commercio americana. Vi fu anche un boom delle vendite in Germania. Nei primi tre anni, Skagen aumenta di dieci volte il volume d’affari in Germania.

    Nel frattempo, gli orologi dal sobrio design danese vengono venduti quasi in tutto il mondo.

    Skagen è, tra l’altro, una piccola località di mare nell’estremo nord della Danimarca. Lì si trovano le radici dei fondatori di Skagen e quelli dell’orologio dal sobrio design danese.

     

     
  • admin 14:03 il 4 October 2013 Permalink |
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    La cura di un fondista 

    Chi possiede un orologio meccanico porta con sé inconsapevolmente un agonista. Ogni anno il bilanciere di un orologio meccanico percorre più di 35.000 chilometri. Equivale all’incirca a 11 volte da Monaco a Oslo e ritorno.

    Altrettanto alto è anche il livello di sforzo a cui il meccanismo è esposto. Ha senso negli orologi di valore, almeno di tanto in tanto, ricorrere al “servizio clienti”. Nel caso degli orologi, si chiama “revisione totale” e la spesa è esorbitante: l’orologio viene smontato in ogni singolo pezzo, cosa che immagino negli orologi molto complessi richieda moltissimo tempo. Viene poi controllato lo stato di usura e la sicurezza funzionale dei pezzi. Se c’è un qualsiasi problema, il pezzo viene sostituito.

    Sarete voi o il professionista in loco a decidere se vale la pena o è possibile provvedere alla manutenzione dell’orologio. In alcuni orologi il gioco non vale la candela, o sono così sofisticatamente costruiti che la manutenzione può essere eseguita solamente da personale esperto.

    Cosa può fare il proprietario di un orologio per regalare al suo orologio una vita lunga il più possibile?

    – Posare l’orologio quando andiamo a dormire.

    • Far riparare eventuali danni alla cassa prima che diventi non impermeabile.
    • Pulire immediatamente la cassa o il cinturino non appena si sporcano.
    • Asciugare regolarmente il sudore per fare durare più a lungo il cinturino e le guarnizioni.
    • Far toccare da un esperto e non aprire l’orologio da sé.

    businessman

     

     
  • admin 10:49 il 6 September 2013 Permalink |
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    La storia di successo dell’orologio con la stella 150 anni di Junghans 

    Junghans_FunkSolaruhr_2011La storia di Junghans, iniziata nel 1861 nella Foresta Nera, è una delle storie di successo più turbolente e allo steso tempo affascinanti dell’orologeria tedesca.

    Junghans: l’orologio tedesco

    Da 150 anni, il marchio Junghans resta fedele alla Germania per una chiara vocazione. Coniato per la tradizione pluriennale, l’innovazione e il valore, il nome Junghans evoca da sempre immagini di qualità, affidabilità, passione e precisione. Nel corso della sua lunga storia, l’azienda di Schramberg è riuscita a plasmare la storia dell’orologeria con tecnologie all’avanguardia, e inoltre a mantenere la sua filosofia: combinare le idee orientate al futuro con l’aspirazione alla precisione. Le moderne strutture di business nazionali e internazionali permettono alla casa orologiera Junghans di avere in serbo prodotti innovativi “Made in Germany” anche in futuro e di proseguire la storia di successo unica nel suo genere degli orologi con la stella.

    Tradizione e modernità vanno mano nella mano

    L’azienda Junghans è stata fondata nel 1861 a Schramberg da Erhard Junghans e da suo cognato Jakob Zeller-Tobler. Un luogo ricco di tradizione che l’azienda ha mantenuto fino a oggi come sua sede. Si dall’inizio, il nome Junghans è stato sinonimo di precisione e ottima qualità di produzione. Se in un primo momento l’azienda era specializzata nella produzione di componenti per la fabbricazione di orologi, già nel 1866 gli orologiai della Junghans realizzarono i primi orologi. Con la registrazione del marchio Junghans ancora oggi conosciuto, la stella a 8 punte, nel 1890 iniziò per l’azienda il tempo dei brevetti e delle procedure che le hanno dato i massimi benefici nella qualità e nella produzione: Junghans divenne sinonimo di un orologio accessibile a tutti e che ha conosciuto una grande popolarità in tutto il mondo. Già nel 1903, Junghans dava lavoro a 3000 dipendenti, vendeva 3 milioni di orologi all’anno ed era la più grande fabbrica di orologi del mondo. Di grande importanza per la fabbricazione di orologi meccanici furono gli anni ’30. In questo periodo sono stati prodotti i primi modelli della leggendaria linea Meister che erano considerati gli orologi più raffinati della casa. Anche gli anni ’50 furono di particolare importanza nella sua storia pluriennale: in questo periodo, Junghans si affermò come la più grande produttrice di cronometri in Germania.

    Massima esigenza nella tecnologia e nel design

    A Junghans stava a cuore avere una cultura del design autonoma e propria così come il continuo progresso tecnologico. Ciò fu ulteriormente rafforzato con la progettazione e realizzazione dal 1956 degli orologi Junghans con il design di Max Bill. Dalla collaborazione nacque una leggendaria collezione di orologi che è diventata un classico di design. Nuovi accenti artistici furono fissati anche grazie a Mega 1, il primo orologio radiocontrollato lanciato in tutto il mondo nel 1990 e nato dalla collaborazione con Frog Design. Gli anni precedenti al lancio di questo modello furono entusiasmanti: l’azienda nel 1970 presentò il primo orologio da polso al quarzo prodotto in Germania, l'”Astro-Quartz”. Altre pietre miliari vennero lanciate nei determinanti anni ’90 con il primo orologio solare radiocontrollato nel 1993 e l’utilizzo di materiali high-tech come la ceramica, il primo orologio radiocontrollato multifrequenza nel 2004, ma anche con l’ampliamento della collezione meccanica. Junghans festeggia i suoi 150 anni ricchi di successi con tre modelli in edizione limitata e reinterpretazioni di serie storiche, come il cronometro Meister. Dotato di una spirale blu di Schramberg, mostra quanto per Junghans sia importante la struttura meccanica dell’orologio. La retrospettiva delle performance degli ultimi 150 anni stimola l’azienda a continuare a scrivere anche in futuro la storia di successo degli orologi con la stella.

     

     
  • admin 13:57 il 9 August 2013 Permalink |
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    La storia dell’orologio da polso 

    geschichte_automatikuhr-660x350Già i nostri antenati preistorici cercarono di farsi un’idea generale dello scorrere dell’anno con l’aiuto delle costellazioni e furono perlomeno in grado di valutare meglio le stagioni e le condizioni meteorologiche ad esse collegate. Con la progressiva civilizzazione, divenne sempre più importante un cronometraggio più accurato. Così si svilupparono tecniche sempre più sofisticate di calcolo del tempo. Tuttavia, possedere un orologio fu per lungo tempo un privilegio delle classi ricche, poiché la fabbricazione di orologi era costosa e di conseguenza i loro prezzi elevati. Solamente con l’industrializzazione, gli orologi divennero accessibili quasi a tutti. Ma partiamo da molto prima:

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    l’orologio da polso è in realtà un’evoluzione di quello da tasca. Il passaggio verso l’orologio da polso non è avvenuta in un batter d’occhio, anzi gli orologi si sono sviluppati per motivi pratici sempre più in quelli da polso che noi oggi conosciamo. La storia degli orologi portatili inizia già nel XV secolo. In questo periodo essi venivano costruiti, tra gli altri, da Peter Henlein – tuttavia ancora in forma di orologi tascabili. Questi furono realtà grazie alla scoperta della molla, la quale permise di utilizzare la trazione e il bilanciere (ancora con pendolo rotante) nella misurazione del tempo in sostituzione del pendolo sospeso. Grazie a questa scoperta, si poté rimpicciolire gli orologi in un formato maneggevole. Abraham Louis Breguet fu colui che produsse nel 1812 il primo orologio da polso per Carolina, la regina di Napoli e sorella minore di Napoleone. Ciononostante, gli orologi da tasca continuarono a prevalere. L’orologio da polso riuscì a imporsi solamente nel periodo a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

    In questo periodo, divenne lentamente una moda tra le donne indossare al polso i piccoli orologi da tasca. Questa fu innanzitutto una moda “femminile”; gli uomini continuavano a utilizzare gli orologi da tasca attaccati a una catenella. Ciò si dimostrò tuttavia essere poco pratico per certi impieghi. Ad esempio per i piloti, i quali erano istruiti per una misurazione del tempo veloce e precisa nei loro aerei allora scarsamente equipaggiati di strumenti di bordo. Il pioniere brasiliano del volo Alberto Santos-Dumont si fece costruire dall’amico orologiaio parigino Louis Cartier un orologio che veniva indossato al polso. Per questo motivo, il Cartier Santos è considerato il primo orologio da polso maschile.

    Durante la Prima Guerra Mondiale, l’orologio da polso si affermò tra i militari e in seguito nella società civile, e dopo la guerra indossarlo divenne uno standard generale.

    Automatic_Watch-180x300Il primo orologio automatico (orologio da polso con rotore oscillante) è stato inventato da John Harwood nel 1923. In seguito, Rolex realizzò un orologio automatico con rotore di carica unilaterale e lo fece brevettare. Tutti i meccanismi che oggi troviamo nel moderno orologio automatico si basano su questo sistema.

    Gli anni ’50 e ’60 sono stati il periodo d’oro dell’orologio da polso meccanico. L’automatismo è stato ulteriormente sviluppato, il design degli orologi è diventato più fantasioso ed elaborato. L’orologio meccanico raggiunse il suo temporaneo apogeo.

    Solamente nel 1967 è stato presentato dal Centre Electronique Horloger in Svizzera il primo orologio da polso elettronico con miniatura al quarzo come elemento di misurazione del tempo. Negli anni successivi si sviluppò fino a sostituire l’orologio meccanico.

    First_Quartz_Wristwatch_CEH_1967

    Il declino (temporaneo) dell’orologio da polso meccanico è stato annunciato nel 1970 alla fiera degli orologi di Basilea: diverse aziende svizzere presentarono i primi orologi da polso al quarzo. Tuttavia, questa tecnica fu impiegata dalle aziende giapponesi (Citizen, Seiko e Casio) nella produzione di massa. Il tradizionale orologio meccanico non aveva alcuna chance rispetto al moderno orologio al quarzo quanto a precisione e costi. Il baricentro della produzione si spostò in Asia orientale. L’industria orologiera svizzera subì un declino quasi completo, scomparve del tutto quella tradizionale americana.

    Nel 1970 è stato realizzato da Peter Petroff il prototipo del primo orologio da polso digitale con display a LED. Questo fu poi rielaborato dalle aziende Hamilton Watch Company ed Electro-Data. Il display digitale era leggibile solo a comando per un paio di secondi a causa dell’alto consumo di energia.

    LED-Digitalur

    LED Digitalwatch built 1978 Source: german wikipedia, original upload 9. Nov 2004 by de:Benutzer:Flyout

    I primi orologi da polso digitali con display permanente a cristalli liquidi (LCD) entrarono nel mercato nel periodo compreso tra il 1973 e il 1975. I pionieri furono Gruen e Timex negli USA, Nepro e Mondaine in Svizzera e Seiko e Casio in Giappone.

     
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